Project Description
– 2018 – Supplica a mia madre
Aridi sentieri, lungo tratturi e ruderi desolati.
La pseudosteppa mediterranea avvolge tutto,
fermando il tempo in questo oceano di pietre
che è l’altopiano della murgia barese.
Sarà la madre terra a suggerire la via al viandante,
che in cerca di risposte indaga il rapporto con il sangue del suo sangue.
Supplica a mia madre è una poesia di Pier Paolo Pasolini.
È difficile dire con parole di figlio
ciò a cui nel cuore ben poco assomiglio.
Tu sei la sola al mondo che sa, del mio cuore,
ciò che è stato sempre, prima d’ogni altro amore.
Per questo devo dirti ciò ch’è orrendo conoscere:
è dentro la tua grazia che nasce la mia angoscia.
Sei insostituibile. Per questo è dannata
alla solitudine la vita che mi hai data.
E non voglio esser solo. Ho un’infinita fame
d’amore, dell’amore di corpi senza anima.
Perché l’anima è in te, sei tu, ma tu
sei mia madre e il tuo amore è la mia schiavitù:
ho passato l’infanzia schiavo di questo senso
alto, irrimediabile, di un impegno immenso.
Era l’unico modo per sentire la vita,
l’unica tinta, l’unica forma: ora è finita.
Sopravviviamo: ed è la confusione
di una vita rinata fuori dalla ragione.
Ti supplico, ah, ti supplico: non voler morire.
Sono qui, solo, con te, in un futuro aprile…
In questo video viene recitata in dialetto altamurano. Buona visione
Sulla murgia barese abbiamo girato anche questo video.
Viandante: Donato Emar Laborante
Regia: Francesco Russo
Operatore: Romualdo Pecorella
Montaggio:Gianfranco Maiullari
Post Audio: Francesco Ventura
Location: Vincenzo Cornacchia